Perché decidere per un lascito a favore di una associazione no profit?
Crediamo fermamente che contrapporre il concetto di morte come la fine di tutto ad un concetto di futuro, di prolungamento ideale della propria vita, possa suggerirci l’idea della continuazione dei nostri progetti e perché no, dei nostri sogni, permettendoci di rimanere simbolicamente a far parte di una comunità di persone che vogliamo ricordare ancora e dalla quale farci ricordare nel tempo. E’ un modo generoso e intelligente di concludere la nostra vita anche con una pacificazione con noi stessi per il tempo che inevitabilmente ognuno di noi sa di avere sprecato, affidando ad altri quello che non siamo riusciti a portare a termine, passando così da una dimensione privata ad una dimensione collettiva.
Diciamo subito che, contrariamente a quanto si è portati a pensare, ricorrere ad un lascito non significa necessariamente destinare una grossa parte del proprio patrimonio a favore di organizzazioni no profit per opere sociali o solidali: anche un piccolo importo si può trasformare in un aiuto concreto. Si può lasciare una somma di denaro di qualsiasi importo, un bene mobile di valore più o meno consistente (un francobollo o una moneta di pregio, un’opera d’arte, un’ automobile, un gioiello), una polizza vita, un bene immobile (un terreno, un appartamento, un intero palazzo). Un importante vantaggio fiscale è che quanto verrà destinato a favore di una associazione no profit (sia ora che in futuro, come già stabilito per legge) è completamente esente da qualsiasi tipo di imposta, sia per il donatore che per il beneficiario, sui beni sia mobili che immobili per cui il bene perviene all’associazione al cento per cento del suo valore commerciale.
Il “lascito” deve essere inserito nel testamento, che è un atto con il quale si danno disposizioni su come e a chi si vuole destinare i propri beni, o parte di essi, dopo il proprio decesso. Non vogliamo entrare in dettagli tecnici relativamente al testamento in quanto potrete trovare detti approfondimenti nell’opuscolo “Vivere oltre la vita”, che potrete scaricare in fondo alla pagina, da noi redatto con la consulenza di un Notaio e che contiene tutti i dettagli sulle quote di “legittima”, in presenza o meno del testamento, attribuite per legge a favore degli eredi (coniuge, figlio, genitori) e che chiarirà diversi dubbi, evidenziando come vi siano convinzioni diffuse ma totalmente errate. In ogni caso, in percentuali diverse a secondo delle situazioni di parentela, esiste sempre una quota libera del proprio patrimonio, della quale chi fa testamento può disporre come meglio desidera. In ogni caso, se intervengono modifiche significative nel patrimonio o cambiano in maniera profonda alcuni rapporti familiari, esiste sempre la possibilità di modificare, cambiare o addirittura annullare il proprio testamento e rifarne un altro: ricordiamo che il testamento valido è quello redatto in data più recente.
Se volete aiutarci, ora sapete che esiste anche questa possibilità: vi ringraziamo fin d’ora per quanto penserete di fare per noi.
SCARICA QUI L’OPUSCOLO “VIVERE OLTRE LA VITA”
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