Caso Clinico: Musicoterapia a sostegno del minore.
S. è un uomo di trentasei anni ricoverato in hospice per sarcoma osseo. La moglie è il caregiver di riferimento. Il loro percorso di musicoterapia include anche la figlia di tre anni e mezzo (che chiameremo A.).
L’obiettivo musicoterapico principale concordato con la psicologa è quello di creare un vissuto positivo per il nucleo familiare, con particolare attenzione alla bambina.
Incontro A. in corridoio con la mamma. Sta aspettando un cerotto. Dopo che un’infermiera le mette il cerotto sul ditino entriamo in stanza. Chiedo ad A. se ha voglia di vedere i miei strumenti musicali e lei dice di si. È curiosa, intelligente, energica e luminosa. Le mostro le campane a vento, l’ocean drum, lo xilofono e la chitarra. Suoniamo insieme lo xilofono e la chitarra. Le piace molto il mio plettro così glie ne regalo uno tutto suo (sceglie quello rosa). La sua produzione musicale è continua, ritmata. Tocca gli strumenti con energia e decisione. Mentre suoniamo spesso i nostri sguardi si incontrano. A. produce molti suoni ma sa anche ascoltare. Nella parte finale di un brano facciamo un crescendo all’unisono. Ad un certo punto A. chiede al papà di suonare. Gli porge lo xilofono e suonano insieme. La moglie riprende con il telefono. È un momento molto bello e intenso: A. richiede la presenza del padre e lui risponde al suo bisogno interagendo attraverso la musica.
Segue un momento di decompressione. A. mangia delle caramelle mentre S. (che nella vita ha fatto il tatuatore) mi fa vedere alcuni suoi disegni. Al termine della seduta chiedo ad A. se mi aiuta a mettere a nanna gli strumenti. Ne vuole tenere uno. Sceglie lo xilofono. Saluto A. e la ringrazio per aver suonato con me.
Questa dinamica si ripete anche nelle sedute successive, finché S. non diventa troppo debole per interagire con gli strumenti. L’ultima seduta con lui è dedicata al rilassamento. Ascoltiamo alcune musiche scelte da me mentre la moglie lo massaggia e lo accarezza delicatamente.
S. e la moglie mi ringraziano per aver creato con loro degli spazi di gioia e di condivisione con la figlia attraverso la musica. Questi momenti sono diventati delle testimonianze video che un domani la piccola A. potrà guardare per ricordarsi del suo papà.